Dr.med. Andrea Morri
Chirurgia Generale Mininvasiva Toraco-Addominale
Chirurgia Bariatrica
Endoscopia Digestiva e Bariatrica
TRATTAMENTO EXROID
L'ELETTROTERAPIA DELLE EMORROIDI
Procedura ambulatoriale, mini-invasiva e senza dolore per la cura delle emorroidi e della patologia emorroidaria.
Le emorroidi sono cuscinetti venosi normalmente presenti nel canale anale. In alcune occasioni queste vene possono gonfiarsi ed infiammarsi provocando la “malattia emorroidaria”.
La cura delle emorroidi è da sempre argomento di ricerca e confronto tra le diverse tecniche disponibili. L’interesse nasce dalla elevata frequenza della patologia nella popolazione e dalla particolare anatomia funzionale della regione anale. La difficoltà fondamentale è il reperimento di una metodica che non alteri l’anatomia normale, consenta un rapido recupero post-operatorio e non sia gravato dall’intenso dolore post-operatorio e dalle possibili complicanze degli interventi chirurgici.
L’elettroterapia emorroidaria cosi come l’Endoscleromousse (maggiori informazioni) si inseriscono in questo contesto.
L'elettroterapia dei plessi emorroidari si basa su un processo elettrochimico che è stato oggetto di ricerca clinica da oltre 150 anni. La tecnica non prevede un intervento chirurgico e quindi non vi è alcun taglio, cucitura o applicazione di calore intenso.
Si utilizza una corrente elettrica a bassa intensità somministrata alla base delle vene emorroidarie. La bassa corrente elettrica stimola una reazione chimica che chiude i piccoli vasi sanguigni che nutrono le emorroidi, per cui le vene vengono private del loro apporto di sangue e si restringono di conseguenza, con progressiva risoluzione dei sintomi.
L'effetto terapeutico dell’elettroterapia continua ad agire per chiudere i vasi fino a 4 settimane.
Il trattamento non determina dolore e quindi non necessita anestesia o sedazione, in quanto la corrente è somministrata con un basso amperaggio all’interno del canale anale in una regione priva di terminazioni nervose; tuttavia, può essere percepita una debole sensazione di calore locale facilmente controllabile abbassando temporaneamente l’intensità della corrente o spostando di qualche millimetro l’elettrodo di applicazione.
I pazienti che desiderassero ridurre al minimo il discomfort della procedura oppure per pudore possono beneficiare di una sedazione per rilassarsi o dormire per il tempo necessario all’intervento (circa 30 min).
Il recupero post operatorio è estremamente rapido, privo di convalescenza, con immediato ritorno alle comuni attività quotidiane.
Come avviene la procedura:
Procedura ambulatoriale. Tempo di esecuzione circa 30 min.
Paziente disteso sul fianco sinistro oppure in posizione ginecologica (preferibile per una migliore esposizione del canale anale).
Non viene somministrata alcuna anestesia locale, spinale o generale. La sedazione è consigliabile per rilassarsi o dormire per maggior comfort o per pudore.
Si introduce un anoscopio nel canale anale per mettere in evidenza i 3 plessi venosi emorroidari principali e si somministra in modo mirato l’elettricità mediante una pinza apposita.
Il passaggio della corrente a bassa intensità determina una migrazione di elettroliti che alterano la parete dei piccoli vasi che nutrono i plessi emorroidari e la parete venosa dei plessi stessi con successiva degenerazione sclerotica (irrigidimento della parete fino alla chiusura del vaso). Nessuna struttura anatomica viene incisa o asportata.
L’effetto perdura per circa 4 settimane con progressiva sclerosi delle strutture venose.
Nei casi più avanzati, dopo la prima procedura, potrebbe essere consigliabile un ulteriore trattamento elettroterapico oppure la combinazione con l’Endoscleromousse, altra metodica ambulatoriale mini invasiva. La combinazione delle due tecniche porta ad un risultato molto soddisfacente in oltre il 95% dei casi.
Qualora la patologia emorroidaria fosse di un grado estremamente severo con marcato prolasso dei plessi emorroidari e della mucosa rettale, la tecnica non ostacola un successivo intervento chirurgico che tuttavia risulterà meno invasivo per il miglioramento indotto pre-operatoriamente dalla metodica (terapia sequenziale).